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raffrescamento a pavimento

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Consenso al trattamento dei dati in ottemperanza al D.L. n. 196 del 30.06.2003.

Gli impianti radianti, cioè di raffrescamento a pavimento o a soffitto, consentono di avere non solo ottimi risultati di comfort negli ambienti riscaldati, ma anche ottimi risultati dal punto di vista della gestione economica.

Per capire meglio come funziona questa tipologia impiantistica il primo punto da fissare è che il raffrescamento estivo non può essere considerato un “condizionamento” dell’aria.

Nella climatizzazione (split e condizionatori) è la temperatura dell’aria il fattore predominante, diversamente nel raffrescamento per irraggiamento (sistemi radianti), il benessere è poco dipendente dalla temperatura dell’aria visto che l’assorbimento del calore del corpo si effettua prevalentemente per irraggiamento.

Di conseguenza, diversamente dagli impianti tradizionali, con gli impianti di raffrescamento a pavimento e/o a soffitto radianti, gli scambi termici avvengono con queste modalità:

  • il corpo umano cede calore al pavimento e alle pareti “raffreddate”
  • le pareti cedono il calore verso la struttura più fredda

In questa situazione, le temperature delle superfici tendono ad essere uniformi, riducendo notevolmente i rischi di dissimmetrie. Gli scambi termici avvengono senza movimento dell’aria, eliminando quasi completamente i movimenti del particolato (polvere) presente in essa.

Gli impianti radianti usati quindi con acqua refrigerata ad “alta” temperatura diventano degli “assorbitori di calore” quando la temperatura ambiente è superiore alla temperatura della superficie del pavimento innescando l’effetto chiamato “raffrescamento radiante”.

Raffrescamento a pavimento con pannello

In questo caso le tubazioni vengono installate sotto il massetto del pavimento e i pannelli isolanti permettono di fissare le tubazioni con diversi “passi”, fornendo rese diverse in base alla distanza delle tubazioni tra di loro.

Raffrescamento con pannello a soffitto o parete

In questo primo caso prendiamo in considerazione l’utilizzo di due pannelli, nel primo le tubazioni sono installate direttamente nella parete e ricoperte da uno strato di intonaco, nella seconda la tubazione radiante è annegata all’interno di una lastra in cartongesso.

La deumidificazione

Il solo raffrescamento radiante permette di ottenere condizioni di temperatura all’interno degli ambienti vicini ai parametri di comfort, spesso però, a causa di elevati valori di umidità relativa, questi valori possono essere raggiunti solo usando un sistema di deumidificazione.
Per effettuare un buon raffrescamento radiante servono, in aggiunta al classico impianto radiante sopracitato, i seguenti componenti:

  • Pompa di calore predisposto per fornire durante il funzionamento estivo dell’acqua alla temperatura di 15°C;
  • Uno o piu sistemi di deumidificazione che sfruttano l’acqua ad alta temperatura per ridurre i consumi elettrici del sistema;
  • Umidostato o Sonda Temperatura/Umidità, chiamata anche sonda TH, in grado di rilevare la temperatura ambiente e l’umidità;
  • Centrallina elettronica che rileva i valori dalle sonde installate stanza per stanza o dagli umidostati.

Conclusioni

Gli impianti radianti presentano tantissimi vantaggi. Questo sistema aderisce perfettamente alle richieste di abitazioni di prestigio e in strutture dove si ricerca l’alta qualità energetica con elevati standard di benessere garantendo le seguenti caratteristiche:

  • Comfort fisiologico assicurato sia nella fase estiva sia invernale;
  • Non ruba spazi, l’impianto è completamente nascosto integrato nella struttura;
  • Il funzionamento è completamente silenzioso;
  • Non ci sono correnti d’aria o fastidiosi movimenti di polvere;
  • La manutenzione è quasi assente;
  • I costi della gestione sono decisamente inferiori rispetto ad impianti tradizionali.